Controcanto
Mio padre era pittore, di quelli che amano i colori. All’età di settant’anni ha subito un intervento per un tumore alla lingua. L’operazione era necessaria a salvargli la vita.
Aveva già mostrato, precedentemente all’operazione, leggeri sintomi di demenza senile, lievi mancanze di memoria e in qualche caso, stato confusionale. Non sapevo che in seguito a interventi di chirurgia, con uso di anestetici, si potessero riportare “Disfunzioni Cognitive Post-Operatorie”. Questa condizione, generalmente di breve durata, in alcuni casi può persistere e costituire un fattore di rischio per una possibile successiva diagnosi di demenza. Questo avviene soprattutto a causa dell'anestesia totale. L’aumento del rischio di sviluppo di demenza dipende da età, genere, tipo di anestesia e altri dati tecnici che poco importano. Mio padre non è mai più stato lo stesso. Da quel momento non ha ricordato più nulla a breve termine e la situazione sembra essere peggio ogni giorno che passa.
Inizialmente abbiamo ricevuto aiuto da una persona che lo curava in casa e per assicurarci che tutto andasse bene, quando questa persona era assente, abbiamo posizionato telecamere in casa sua, al fine di stabilirne continuamente le effettive condizioni. La sensazione di controllare una persona a cui vuoi bene, è pessima. La sensazione di perdere questa stessa persona perchè la sua mente sta scivolando lontano, è anche peggio. Neanche noi, in famiglia siamo più stati gli stessi. Siamo fermi, in attesa di non si sa bene cosa, nella speranza che non arrivi mai il momento in cui non potrà nemmeno riconoscerci. Noi non lo riconosciamo a nostra volta, lo ritroviamo in rari momenti, in cui ci sembra assomigli all’uomo che era, lontanamente, in penombra. L'Alzheimer porta via tutto e non ha cure, è una malattia devastante, sia per l’individuo che ne è affetto che per coloro che lo circondano.
Papà chiudi gli occhi e pensa a grandi cieli di pennellate colorate, dipingili maestosi, perché sono tutti per te.